LION BOR POESIE

 

29 Maggio 1972

 

 

 

 

 

 

 

 

29 Maggio 1972

Plenilunio sugli stagni

 

E in questo immenso silenzio indifferente

solcano le luci rosse

riflesse in questo bagno di perla

il lontano buio.

 

 

30 Maggio 1972

Stagni

 

Immoti stagni

qui d'azzurro striati

altrove di calma specchiati.

 

 

23 Settembre 1972

Luci sugli stagni

 

Luci riflesse

acquatate sul fondo

paventanti il vento

ch'increspi l'alone proprio

 

 

17 Gennaio 1973

(ore 23.50)

 

Notturno sugli stagni

 

 

Laghi larghi, estesi, allungati,

borchiati di luci d'ottone,

candele lunghe di rame,

ritmo calmo di luci

immobili su uno specchio

teso di silenzio immobile.

 

19 Maggio 1973

Luna sugli stagni

 

 

Aurea moneta di luce

sfibrata nell'acque tese e zitte

appena distolte da rombi lontani

dal geloso fardello del grembo loro.

 

 

 

 

 

 

 

 

1 Giugno 1973

Brezza d'estate

Questa brezza saporosa

densa di profumi intensi

che ti danno la sensazione

della profondità dell'immenso

di un inarrestabile divenire.

 

 

7 Luglio 1973

 

Estate

 

 

Profumo di lontano incendio

torrente di frescura

dolcemente turbinoso

che fende i profili asciutti dell'estate

avidi di questa sete.

 

 

 

16 Ottobre 1973

 

Luna diaccia

 

…guatando al candor vostro

la luna diaccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

18 Luglio 1974

(ore 22.30)

Stelle

Lacrime immobili

che aspettano il dito dell'eterno

che le sospinga

nel vortice dell'immobile

nell'assenza del buio

nel clamore del muto vuoto

lasciando gli sguardi

in attesa del loro muoversi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

30 Novembre 1974

(Sabato, ore 19.30)

Sera di luna

Acque battute dal vento

come argenti martellati d'artigiano

statue nere di pietra

come soldati immobili alla guardia

nubi arrabbiate di pioggia

come lupi spalancati

sulle stelle che fuggono

lasciando il giallo dell'astro

alle lor code.

 

 

 

14 Gennaio 1975

Luci riflesse

Alabarde di luce

che sbarrate il passaggio delle brezze

a questi teli tesi d'acque viola

che il rumore non turba

colorate d'incantesimo

che il cielo non giunge a baciare

perché non svegli la loro pace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gennaio1976

 

Espana

Hanno il brulicare delle stelle

nell'acque falciate dalla luna

spruzzate dai cavalli

calpestanti di notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7 Gennaio 1976

Riflesso di lampada

Come lume di casolare

solcate da una fascia bianca

di riflesso di case

immerso nell'acque nere

ascolti l'attesa di un rumore

che infranga di tremore

la notte del tuo bagno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

18 Gennaio 1976

Riflessi di stagni

Questo ghiaccio

rosato da lontani bagliori tribolanti

candito da guglie di luci binate

come schiera d'occhi di gatto

in subacquea posta

appare come immoto contrasto

ai fragori lontani

alle parabole di suono

alla risacca dei ritmi.

 

 

 

 

 

 

 

2 Agosto 1976

Sfinge

In questo volto di granito

bianco grigio

s'infrange la tempesta più furibonda

e resiste

come scudo a nuvola di frecce

senza paura né tremito.

Poi, quando pioggia fine e intensa l'accarezza

par che lacrime

morbide di calore

scavino occhi profondi

come sorgenti d'anfratti neri

come pianto distaccato e vano.

 

 

 

 

26 Febbraio 1978

Sole

Sole

che baci la brina

con lo splendore del tuo riflesso

colorando di verde più intenso

barriere di canneti tormentate dal vento

brillando l'acquitrinioso grigio delle strade

di liquide gemme

spruzzate sul tuo vasto impatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

26 Giugno 1978

Fremito d'Estate

Socchiuse come palpebre strette

lunghe di staffili d'azzurro nero

sospiranti di soporosi risvegli

di bagliori guizzanti

Acque

mentre ti abbraccia il cielo

nel suo specchio a te uguale

e i profumi storditi di calura

sposano il tuo umido salino

Mare

 

 

 

 

 

 

5 Luglio 1980

Morte di Michele

 

Mattino

 

Questo silenzio prolungato

fino all'orizzonte più perdutamente separato

è come un grido impedito

di una gola inintesa

per la vastità di questo grano

soffocante e ammutolito

che testimonia del mio rancore

la cui eco rimane nel brivido di epidermidi

quale unica brezza

in questo stagno di cielo.

 

Pomeriggio

 

E tu continuerai a camminare

anche se questa rete di di pietre

impedisce lo slancio di leone

strappato da questo coro

di attese attente

che evocano la tua resurrezione

a questo cielo enorme e gaio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

21 Maggio 1985

Stelle

Le stelle non mi guardano più…

Mi avete abbandonato?

Perché guardate assenti?

Non mi consola il vostro sorriso indifferente.

Parlatemi.

In questo buio sereno

di solitudine

non udite il mio clamore disperato?

Si perde il mio grido nell'infinito

Aiutatemi

non siate indifferenti.

Non mi parlate più.

Non ho più la vostra protezione.

Perché merito questo sdegno?

Non lasciate giungere l'alba

senza avermi accarezzato

come facevate un tempo…

Ma voi avete smesso

ogni consolazione per me.

   

Luglio 1985

 

Olimpo

 

Questo cemento di pareti

mi ripara da ciò che sta oltre

Ed è come un Olimpo

dove l'alito del vuoto

ti carezza la sofferenza.

E in questa assenza

ti senti nudo di compagnie

e sola rimane una tonaca di calore

che il Sole ti veste

con la sua forza consolante.

 

 

21 Giugno 1986

Dovrò passare

 

Dovrò passare il tempo…

Sperando che passi in fretta?

Oblio… stammi accanto compagno…

Tu carezzi il pensiero

e lo addolcisci facendolo vago…

Un fiato fresco di vento

che ti sana il dolore dimenticando.

Ma poi rinasce come un martello

che ti danna di pianto

e non finisce mai

e non puoi fuggire

perché ti insegue

finanche dentro il mare.

 

Ottobre 1986

Zefiro

 

Un rapido zefiro

ha soffiato il tempo di Settembre.

Non sei riuscito ad asciugare

Il pianto del mio volto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

23 Ottobre 1986

Bianco Impero infinito

Sole,

la tua luce mi carezza il volto

come calore all'anima

devoto compagno lontano

mi segui fido e amico

e il tuo caldo manto

ormai è culla d'oblio

ed esulto al sereno

vuoto e bianco

e lo sento come impero infinito

dove non c'è dolore

e la gioia erompe perenne

perché non ha ostacolo

in questo bianco senza orizzonte.

 

 

 

4 Marzo 1987

Sul bianco

 

Mi parli lontano.

Sul bianco,

chine le luci del viso

riflettono uno splendore

addolcito di mestizia.

 

   

11 Febbraio 1988

 

 

 

 

 

 

 

 

Sole di febbraio

 

Il mio pensiero vaga

cercando il sereno

penetrando tra cinguettorni suoni

tra le trame di pino

velate

al già impetuoso sole di febbraio.

 

 

 

 

 

 

 

Odori

 

Questi odori penetranti e forti

mi sfibrano e distruggono

e mi sposano ai fiori

alle foglie

ai fichi

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'Isola Rossa

 

Pavoni di spumante

rincorrentesi in sovrapposte e interminabili falangi

sopra pachidermici dorsi di sabbia

brunita di ranciato limo colore

prolungate carezze effervescenti di bolle esplodenti

emanazioni di risacche mostruose

scaraventate da lancinanti venti

oramai preclusi al sole

che assottiglia con calura disseccante

i corpi bagnati grattuggiati dai riflussi

ritmati e inesauribili

che ti cullano con la violenza di una spola di telaio

che non si stanca mai.

 

   

 

 

 

 

Giugno 1981

Alfredino (*)

 

Abbiamo atteso la gioia del pianto,

ma è rimasta la smorfia di un sorriso mancato.

Ma lo sai, ormai;

il prodigarsi è un'attesa pedestre,

dove chi più immobile sta,

più merito di abnegazione si concede;

quante più parole inadeguate e vane dici,

più pensi di non essere il fantoccio che sembri

sperando nel miracolo di trasformarti in uomo;

più una cosa è facile

e più ti ingegni alla ricerca di un complicato fallimento.

Gridavi perché batteva il maglio:

ma non saresti andato a fondo;

usavano l'acqua:

ma era quella che chiedevi;

eppoi non avresti avuto quella morsa di gelo

per addormentarti meglio nel morbido fango.

Ma non disperarti troppo;

l'hanno fatto perché le tue grida erano troppo forti

e non volevano sentirle.

E tu ora taci

e loro gridano chiamandoti,

perché sia certo che tu finalmente dorma.

Ma ora il silenzio dà ancor più fastidio.

(*) Alfredino Rampi, 6 anni, morto a Vermicino nel Giugno 1981